sabato 15 marzo 2008

VOTA ANCHE TU LA MINCHIA NEL PUGNO


Per queste elezioni, non disperdere il tuo voto!!!
Vota anche tu LA MINCHIA NEL PUGNO, finalmente un partito serio!!!

martedì 11 marzo 2008

SI SCENDE..


A fine mese gli italiani trovano in busta paga un salario tra i più bassi dei Paesi Ocse, piazzandosi al 23esimo posto dietro Spagna e Grecia. La classifica, rilevata dal Rapporto Ocse sulla tassazione dei salari, riguarda lo stipendio netto di un lavoratore senza carichi di famiglia ed è calcolato a parità di potere d'acquisto. Lo stipendio italiano (19.861 dollari l'anno) è molto al di sotto della media Ocse (24.660) e della Ue a 15 (26.434).
E' quanto emerge dal Rapporto Ocse sulla tassazione dei salari aggiornato al 2007. D'altra parte il Fisco in Italia erode buona parte della busta-paga, con il 45,9% dello stipendio che finisce in tasse e contributi.

venerdì 29 febbraio 2008

I CONTI TORNANO


La bufera dei conti segreti in Liechtenstein investe anche il nostro Paese. Antonio Di Pietro ha chiesto che l'Agenzia delle Entrate diffonda l'elenco in suo possesso dei nomi dei politici italiani intestatari di un conto corrente nel paradiso fiscale. "Da cittadino e da leader di partito impegnato nella redazione delle liste di candidati per le prossime Politiche ritengo di avere il diritto di conoscere i nomi", ha detto Di Pietro.
Sui conti segreti in Liechtenstein è intervenuto anche il candidato premier del Partito democratico Walter Veltroni: "Vorrei un Paese che mentre contrasta quei furbacchioni che sono andati a portare i soldi in Liechtenstein, eviti di tartassare tanti piccoli imprenditori e artigiani''. "Ho un conto nel Liechtenstein perché lavoravo lì, è fermo da anni e ci saranno 3 mila euro", afferma invece Rocco Buttiglione. "Sono stato professore e co-rettore presso la International Academy of Philosophy del Liechtenstein. Ero residente e i residenti possono aprire conti. Non si tratta di un conto cifrato ma un conto come quello della povera gente che prende lo stipendio. Nulla da nascondere".

lunedì 25 febbraio 2008

SEMPRE PIU' GIU'


Il tasso di bambini a rischio povertà in Italia è al 25%, esattamente come in Lituania, Romania, Ungheria. A lanciare l'allarme è la Commissione europea nel suo rapporto 2008 sulla protezione e l'inclusione sociale. Sotto accusa anche gli aiuti sociali, che secondo il rapporto hanno "scarsa incidenza" sulla povertà infantile. Peggio di noi stanno solo Lettonia e Polonia. La popolazione bisognosa nel Belpaese è pari al 20%.

giovedì 21 febbraio 2008

RITORNO AL FUTURO


Crescita ai minimi termini e prezzi sempre più caldi. La Commissione Ue dimezza le previsioni di crescita dell'Italia nel 2008, riducendole allo 0,7% dopo l'1,4% stimato a novembre, e calcola che l'inflazione sarà più alta della media europea: 2,7% in Italia contro il 2,6% in Eurolandia. Per crescita economica l'Italia nel 2008 sarà la peggiore nella zona euro: crescita ferma nel primo trimestre, lieve ripresa successivamente.

Il programma di stabilità stimava per l'Italia una crescita dell'1,5%, decisamente più vicina alla media prevista in Eurolandia, dove Bruxelles vede un Pil all'1,8%. E pensare che anche la crescita della zona euro, più che doppia rispetto alla nostra, è stata ridotta dagli esperti di Bruxelles, che l'hanno portata dal precedente 2,2% all'attuale 1,8%. Rivista al ribasso anche la crescita del'Ue-27, che quest'anno sarà del 2% contro il 2,4% stimato lo scorso mese di novembre.

ITALIA, PRIMO TRIMESTRE 2008 DA INCUBO
Bruxelles prevede che questo trimestre chiuderà con una crescita praticamente inesistente nel nostro Paese: il Pil aumenterà soltanto dello 0,1% per poi riprendersi in maniera "graduale ma modesta" nei trimestri successivi (+0,2%, +0,3% e ancora +0,3%). L'anno si chiuderà dunque con un deludente +0,7% secondo la Commissione Ue. Dati che ci fanno piazzare all'ultimo posto in classifica tra i Paesi di Eurolandia.

"L'attività economica in Italia" spiegano i servizi del commissario agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia "ha rallentato più che nel resto della zona euro nell'ultima parte del 2007, chiudendo l'anno all'1,8%, uno 0,1% in meno del previsto".

Questo, spiegano a Bruxelles, "è dovuto anche a fattori eccezionali, come gli scioperi di dicembre nel settore dei trasporti". Ma il dato del 2007 avrà inevitabilmente ripercussioni sul 2008, "con le indicazioni disponibili per la prima parte dell'anno abbastanza negative".

Anche l'inflazione nei primi mesi dell'anno sarà a un passo da quota 3%, per poi attestarsi al 2,7% a fine 2008. Nel mirino di Bruxelles sono finiti non solo il caro-benzina e gli elevati prezzi dei generi alimentari, ma anche "gli aumenti delle tariffe". ARRIVA LA CRISI ANNUNCIATA DAI MERCATISecondo la Commissione Ue si sono dunque concretizzati i rischi già indicati nelle precedenti previsioni di novembre, quelli legati alle turbolenze che ancora agitano i mercati finanziari, al timore di una recessione dell'economia statunitense e agli elevati prezzi dei beni. "L'Europa" spiega il commissario Ue Almunia "comincia chiaramente ad accusare l'impatto della crisi globale in termini di bassa crescita e di alta inflazione. Le capacità di resistenza sono per fortuna aumentate grazie alle riforme strutturali realizzate in questi anni e ai fondamentali solidi dell'economia europea. Ma nonostante ciò il modo migliore per fronteggiare le conseguenze della crisi è proseguire con le riforme e realizzare la mappa tracciata nell'Ecofin di ottobre", soprattutto sul fronte del rafforzamento delle finanze pubbliche. E I PREZZI SI SCALDANOL'inflazione di Eurolandia alla fine del 2008 si attesterà dunque a quota 2,6%. Lo prevede la Commissione Ue che ha così rivisto al rialzo la precedente stima del 2,1%. In Italia l'indice dei prezzi al consumo alla fine dell'anno sarà del 2,7%, contro il 2% stimato da Bruxelles nello scorso novembre. Andrà peggio nell'Ue-27, dove l'inflazione arriverà al 2,9% contro il 2,4% delle ultime previsioni.


ALMUNIA: LE COLPE DELL'ITALIAE il commissario Almunia punta il dito contro l'Italia, sottolineando che la frenata della sua economia è particolarmente grave. E invita il nostro Paese a non guardare solo all'esigenza di mettere in ordine il deficit, ma anche all'abbattimento del debito e della spesa pubblica e all'incremento della produttività."Nell'ultimo trimestre del 2007" ha spiegato in conferenza stampa Almunia commentando le ultime stime "in Italia c'è stato un fortissimo calo della produzione industriale. C'è poi la scarsa fiducia dei consumatori e degli imprenditori. La situazione continuerà ad avere un impatto negativo nel primo trimestre. Poi ci sarà un recupero graduale, ma davvero minimo, nei trimestri successivi, a meno che l'ambiente economico-finanziaro internazionale non torni a essere migliore".Per il commissario Ue, dunque, la strada che l'Italia deve continuare a seguire "non è solo quella di mettere sotto controllo il deficit, ma anche quella di migliorare la qualità delle finanze pubbliche, abbattendo l'elevatissimo debito, e la qualità della spesa pubblica, oltre che incrementare la produttività che è fondamentale per crescere".

lunedì 11 febbraio 2008

TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO


A fare i conti in tasca allo Stato, guardando i rischi sul fronte della spesa, è un'analisi del Sole 24 Ore che ipotizza nel 2008 un'espansione non preventivata della spesa per almeno 7 miliardi, che porterebbe il deficit dal 2,2% previsto ad oltre il 2,6%. Il motivo? Ci sono i rinnovi dei contratti pubblici e gli aiuti alle regioni per il trasporto locale. Per il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi, però, si tratta di un'assurdità.
Vi sarebbero infatti 2 miliardi di spese necessarie per aiutare le regioni a garantire i trasporti ferroviari sulle piccole tratte, un valore tra i 2 e i 6 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici, rischio di mancati rinvii della spesa dei ministeri per 1,8 miliardi, ai quali si aggiungono i costi per la tornata elettorale (300-600 milioni) e per l'emergenza rifiuti in Campania (600 milioni). A contestare questa lettura e' il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi, che ha seguito da vicino l'iter della legge Finanziaria. ''Parlare di 7 miliardi di buco nel 2008 e' un'autentica assurdita' perche' i conti 2008 sono in ordine, anche a fronte del rallentamento economico, e l'andamento delle entrate e' migliore delle previsioni''. A gennaio, il primo mese dell'anno, il fisco ha fatto il pieno. Le tasse versate con il modello F24 sono ammontate a 33,8 miliardi, il 9,4% in piu' sul gennaio 2007 che a sua volta aveva fatto registrare un incremento del 6,2% rispetto al gennaio 2006. Per Grandi quelle indicate dal ''Sole'' sono solo ''spese potenziali'' mentre, una volta visti i conti della trimestrale di cassa, ''va definito un acconto per ridurre il prelievo su dipendenti e pensionati agendo, come dice la finanziaria, sulle detrazioni riconosciute ai lavoratori. C'e' sofferenza sul fronte dei redditi da lavoro: non lo dicono solo i sindacati, lo dicono anche Confindustria e Banca d'Italia''. I sindacati spiegano che la riduzione delle tasse sul lavoro e' una priorita'. E per questo accolgono positivamente il fatto che sia stato oggi indicato da Walter Veltroni come uno dei cardini del programma elettorale. ''Noi siamo contenti se i partiti e la politica raccolgono il messaggio che noi abbiamo lanciato da tempo - sostiene il segretario aggiunto della Cisl, Pierpaolo Baretta - cioe' che sia possibile avere un alleggerimento del peso fiscale a condizione che ci sia lotta all'evasione. Mi auguro che tutto il fronte della politica raccolga questo messaggio''. Il messaggio di Veltroni - afferma il segretario confederale Cgil, Marigia Maulucci che segue i temi economici - ''segue un'impostazione seria e corretta, non e' uno sproposito'' perche' ''considera la riduzione delle tasse come il risultato della lotta all'evasione e del risanamento economico''. ''Noi - prosegue la Maulucci - ''lo consideriamo un intervento fattibile, e ne chiediamo l'immediata attuazione''. Baretta, che ritiene quello sulle extra-spese ''un allarmismo ingiustificato'', chiede di procedere alla riduzione delle tasse ''con la dovuta attenzione''. Per la Cgil, invece, il ''rischio vero'' sul fronte dei conti - afferma la sindacalista - ''viene dal rallentamento della crescita e dalla fibrillazione politica che la scelta delle elezioni anticipate ha innestato: un rischio che diventa certezza - aggiunge - se si interrompe la lotta all'evasione fiscale che invece nella passata legislatura e' stata blandita, tollerata, al massimo condonata''.

venerdì 8 febbraio 2008

L'ESSENZIALE?


Quarantasette milioni di euro per ogni legge varata nella legislatura appena conclusa, la quindicesima. E' il calcolo effettuato dal quotidiano Il Giornale. Semplice l'operazione: 22 mesi di durata, 61 provvedimenti approvati, quasi tre miliardi di spese in totale. E i conti riguardano solo il Parlamento, perché considerando anche i costi di Palazzo Chigi le cifre salirebbero notevolmente.
Troppo breve la durata della legislatura, troppo lunga la lista dei gruppi parlamentari: soltanto a Montecitorio se ne sono contati quattordici, compresi i cinque "gruppetti" con meno di venti componenti a cui è stata concessa una deroga. Così anche Udeur, Comunisti italiani, Verdi, Rosa nel Pugno e Dc-Psi hanno potuto dotarsi di uffici, segreteria e dipendenti. Ogni gruppo poi, grazie al nuove regole, è riuscito ad ottenere più finanziamenti. Ovviamente in proporzione al numero di parlamentari: quasi il 29% in più per l'Ulivo, il 20,5% per Forza Italia e poco più del 9% per Alleanza Nazionale.