sabato 15 marzo 2008

VOTA ANCHE TU LA MINCHIA NEL PUGNO


Per queste elezioni, non disperdere il tuo voto!!!
Vota anche tu LA MINCHIA NEL PUGNO, finalmente un partito serio!!!

martedì 11 marzo 2008

SI SCENDE..


A fine mese gli italiani trovano in busta paga un salario tra i più bassi dei Paesi Ocse, piazzandosi al 23esimo posto dietro Spagna e Grecia. La classifica, rilevata dal Rapporto Ocse sulla tassazione dei salari, riguarda lo stipendio netto di un lavoratore senza carichi di famiglia ed è calcolato a parità di potere d'acquisto. Lo stipendio italiano (19.861 dollari l'anno) è molto al di sotto della media Ocse (24.660) e della Ue a 15 (26.434).
E' quanto emerge dal Rapporto Ocse sulla tassazione dei salari aggiornato al 2007. D'altra parte il Fisco in Italia erode buona parte della busta-paga, con il 45,9% dello stipendio che finisce in tasse e contributi.

venerdì 29 febbraio 2008

I CONTI TORNANO


La bufera dei conti segreti in Liechtenstein investe anche il nostro Paese. Antonio Di Pietro ha chiesto che l'Agenzia delle Entrate diffonda l'elenco in suo possesso dei nomi dei politici italiani intestatari di un conto corrente nel paradiso fiscale. "Da cittadino e da leader di partito impegnato nella redazione delle liste di candidati per le prossime Politiche ritengo di avere il diritto di conoscere i nomi", ha detto Di Pietro.
Sui conti segreti in Liechtenstein è intervenuto anche il candidato premier del Partito democratico Walter Veltroni: "Vorrei un Paese che mentre contrasta quei furbacchioni che sono andati a portare i soldi in Liechtenstein, eviti di tartassare tanti piccoli imprenditori e artigiani''. "Ho un conto nel Liechtenstein perché lavoravo lì, è fermo da anni e ci saranno 3 mila euro", afferma invece Rocco Buttiglione. "Sono stato professore e co-rettore presso la International Academy of Philosophy del Liechtenstein. Ero residente e i residenti possono aprire conti. Non si tratta di un conto cifrato ma un conto come quello della povera gente che prende lo stipendio. Nulla da nascondere".

lunedì 25 febbraio 2008

SEMPRE PIU' GIU'


Il tasso di bambini a rischio povertà in Italia è al 25%, esattamente come in Lituania, Romania, Ungheria. A lanciare l'allarme è la Commissione europea nel suo rapporto 2008 sulla protezione e l'inclusione sociale. Sotto accusa anche gli aiuti sociali, che secondo il rapporto hanno "scarsa incidenza" sulla povertà infantile. Peggio di noi stanno solo Lettonia e Polonia. La popolazione bisognosa nel Belpaese è pari al 20%.

giovedì 21 febbraio 2008

RITORNO AL FUTURO


Crescita ai minimi termini e prezzi sempre più caldi. La Commissione Ue dimezza le previsioni di crescita dell'Italia nel 2008, riducendole allo 0,7% dopo l'1,4% stimato a novembre, e calcola che l'inflazione sarà più alta della media europea: 2,7% in Italia contro il 2,6% in Eurolandia. Per crescita economica l'Italia nel 2008 sarà la peggiore nella zona euro: crescita ferma nel primo trimestre, lieve ripresa successivamente.

Il programma di stabilità stimava per l'Italia una crescita dell'1,5%, decisamente più vicina alla media prevista in Eurolandia, dove Bruxelles vede un Pil all'1,8%. E pensare che anche la crescita della zona euro, più che doppia rispetto alla nostra, è stata ridotta dagli esperti di Bruxelles, che l'hanno portata dal precedente 2,2% all'attuale 1,8%. Rivista al ribasso anche la crescita del'Ue-27, che quest'anno sarà del 2% contro il 2,4% stimato lo scorso mese di novembre.

ITALIA, PRIMO TRIMESTRE 2008 DA INCUBO
Bruxelles prevede che questo trimestre chiuderà con una crescita praticamente inesistente nel nostro Paese: il Pil aumenterà soltanto dello 0,1% per poi riprendersi in maniera "graduale ma modesta" nei trimestri successivi (+0,2%, +0,3% e ancora +0,3%). L'anno si chiuderà dunque con un deludente +0,7% secondo la Commissione Ue. Dati che ci fanno piazzare all'ultimo posto in classifica tra i Paesi di Eurolandia.

"L'attività economica in Italia" spiegano i servizi del commissario agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia "ha rallentato più che nel resto della zona euro nell'ultima parte del 2007, chiudendo l'anno all'1,8%, uno 0,1% in meno del previsto".

Questo, spiegano a Bruxelles, "è dovuto anche a fattori eccezionali, come gli scioperi di dicembre nel settore dei trasporti". Ma il dato del 2007 avrà inevitabilmente ripercussioni sul 2008, "con le indicazioni disponibili per la prima parte dell'anno abbastanza negative".

Anche l'inflazione nei primi mesi dell'anno sarà a un passo da quota 3%, per poi attestarsi al 2,7% a fine 2008. Nel mirino di Bruxelles sono finiti non solo il caro-benzina e gli elevati prezzi dei generi alimentari, ma anche "gli aumenti delle tariffe". ARRIVA LA CRISI ANNUNCIATA DAI MERCATISecondo la Commissione Ue si sono dunque concretizzati i rischi già indicati nelle precedenti previsioni di novembre, quelli legati alle turbolenze che ancora agitano i mercati finanziari, al timore di una recessione dell'economia statunitense e agli elevati prezzi dei beni. "L'Europa" spiega il commissario Ue Almunia "comincia chiaramente ad accusare l'impatto della crisi globale in termini di bassa crescita e di alta inflazione. Le capacità di resistenza sono per fortuna aumentate grazie alle riforme strutturali realizzate in questi anni e ai fondamentali solidi dell'economia europea. Ma nonostante ciò il modo migliore per fronteggiare le conseguenze della crisi è proseguire con le riforme e realizzare la mappa tracciata nell'Ecofin di ottobre", soprattutto sul fronte del rafforzamento delle finanze pubbliche. E I PREZZI SI SCALDANOL'inflazione di Eurolandia alla fine del 2008 si attesterà dunque a quota 2,6%. Lo prevede la Commissione Ue che ha così rivisto al rialzo la precedente stima del 2,1%. In Italia l'indice dei prezzi al consumo alla fine dell'anno sarà del 2,7%, contro il 2% stimato da Bruxelles nello scorso novembre. Andrà peggio nell'Ue-27, dove l'inflazione arriverà al 2,9% contro il 2,4% delle ultime previsioni.


ALMUNIA: LE COLPE DELL'ITALIAE il commissario Almunia punta il dito contro l'Italia, sottolineando che la frenata della sua economia è particolarmente grave. E invita il nostro Paese a non guardare solo all'esigenza di mettere in ordine il deficit, ma anche all'abbattimento del debito e della spesa pubblica e all'incremento della produttività."Nell'ultimo trimestre del 2007" ha spiegato in conferenza stampa Almunia commentando le ultime stime "in Italia c'è stato un fortissimo calo della produzione industriale. C'è poi la scarsa fiducia dei consumatori e degli imprenditori. La situazione continuerà ad avere un impatto negativo nel primo trimestre. Poi ci sarà un recupero graduale, ma davvero minimo, nei trimestri successivi, a meno che l'ambiente economico-finanziaro internazionale non torni a essere migliore".Per il commissario Ue, dunque, la strada che l'Italia deve continuare a seguire "non è solo quella di mettere sotto controllo il deficit, ma anche quella di migliorare la qualità delle finanze pubbliche, abbattendo l'elevatissimo debito, e la qualità della spesa pubblica, oltre che incrementare la produttività che è fondamentale per crescere".

lunedì 11 febbraio 2008

TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO


A fare i conti in tasca allo Stato, guardando i rischi sul fronte della spesa, è un'analisi del Sole 24 Ore che ipotizza nel 2008 un'espansione non preventivata della spesa per almeno 7 miliardi, che porterebbe il deficit dal 2,2% previsto ad oltre il 2,6%. Il motivo? Ci sono i rinnovi dei contratti pubblici e gli aiuti alle regioni per il trasporto locale. Per il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi, però, si tratta di un'assurdità.
Vi sarebbero infatti 2 miliardi di spese necessarie per aiutare le regioni a garantire i trasporti ferroviari sulle piccole tratte, un valore tra i 2 e i 6 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici, rischio di mancati rinvii della spesa dei ministeri per 1,8 miliardi, ai quali si aggiungono i costi per la tornata elettorale (300-600 milioni) e per l'emergenza rifiuti in Campania (600 milioni). A contestare questa lettura e' il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi, che ha seguito da vicino l'iter della legge Finanziaria. ''Parlare di 7 miliardi di buco nel 2008 e' un'autentica assurdita' perche' i conti 2008 sono in ordine, anche a fronte del rallentamento economico, e l'andamento delle entrate e' migliore delle previsioni''. A gennaio, il primo mese dell'anno, il fisco ha fatto il pieno. Le tasse versate con il modello F24 sono ammontate a 33,8 miliardi, il 9,4% in piu' sul gennaio 2007 che a sua volta aveva fatto registrare un incremento del 6,2% rispetto al gennaio 2006. Per Grandi quelle indicate dal ''Sole'' sono solo ''spese potenziali'' mentre, una volta visti i conti della trimestrale di cassa, ''va definito un acconto per ridurre il prelievo su dipendenti e pensionati agendo, come dice la finanziaria, sulle detrazioni riconosciute ai lavoratori. C'e' sofferenza sul fronte dei redditi da lavoro: non lo dicono solo i sindacati, lo dicono anche Confindustria e Banca d'Italia''. I sindacati spiegano che la riduzione delle tasse sul lavoro e' una priorita'. E per questo accolgono positivamente il fatto che sia stato oggi indicato da Walter Veltroni come uno dei cardini del programma elettorale. ''Noi siamo contenti se i partiti e la politica raccolgono il messaggio che noi abbiamo lanciato da tempo - sostiene il segretario aggiunto della Cisl, Pierpaolo Baretta - cioe' che sia possibile avere un alleggerimento del peso fiscale a condizione che ci sia lotta all'evasione. Mi auguro che tutto il fronte della politica raccolga questo messaggio''. Il messaggio di Veltroni - afferma il segretario confederale Cgil, Marigia Maulucci che segue i temi economici - ''segue un'impostazione seria e corretta, non e' uno sproposito'' perche' ''considera la riduzione delle tasse come il risultato della lotta all'evasione e del risanamento economico''. ''Noi - prosegue la Maulucci - ''lo consideriamo un intervento fattibile, e ne chiediamo l'immediata attuazione''. Baretta, che ritiene quello sulle extra-spese ''un allarmismo ingiustificato'', chiede di procedere alla riduzione delle tasse ''con la dovuta attenzione''. Per la Cgil, invece, il ''rischio vero'' sul fronte dei conti - afferma la sindacalista - ''viene dal rallentamento della crescita e dalla fibrillazione politica che la scelta delle elezioni anticipate ha innestato: un rischio che diventa certezza - aggiunge - se si interrompe la lotta all'evasione fiscale che invece nella passata legislatura e' stata blandita, tollerata, al massimo condonata''.

venerdì 8 febbraio 2008

L'ESSENZIALE?


Quarantasette milioni di euro per ogni legge varata nella legislatura appena conclusa, la quindicesima. E' il calcolo effettuato dal quotidiano Il Giornale. Semplice l'operazione: 22 mesi di durata, 61 provvedimenti approvati, quasi tre miliardi di spese in totale. E i conti riguardano solo il Parlamento, perché considerando anche i costi di Palazzo Chigi le cifre salirebbero notevolmente.
Troppo breve la durata della legislatura, troppo lunga la lista dei gruppi parlamentari: soltanto a Montecitorio se ne sono contati quattordici, compresi i cinque "gruppetti" con meno di venti componenti a cui è stata concessa una deroga. Così anche Udeur, Comunisti italiani, Verdi, Rosa nel Pugno e Dc-Psi hanno potuto dotarsi di uffici, segreteria e dipendenti. Ogni gruppo poi, grazie al nuove regole, è riuscito ad ottenere più finanziamenti. Ovviamente in proporzione al numero di parlamentari: quasi il 29% in più per l'Ulivo, il 20,5% per Forza Italia e poco più del 9% per Alleanza Nazionale.

mercoledì 6 febbraio 2008

E IO PAGO

Duro atto d'accusa della Procura di Napoli nei confronti del governatore della Campania, Antonio Bassolino, e altre 28 persone di cui è stato chiesto il rinvio a giudizio per l'inchiesta sulle presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti. Secondo i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, l'emergenza rifiuti in Campania è stata sfruttata per elargire superstipendi e "guadagni inimmaginabili" per altri settori della Pubblica Amministrazione.
Dall'impianto accusatorio emerge l'equazione per cui il perdurare dell'emergenza, lunga 14 anni, è servita a tenere in piedi un sistema di consulenze milionarie. Per chi lavorava nel commissariato "più durava l'emergenza, più guadagnava". Davanti al gip Marcello Piscopo, i pm hanno ribadito le accuse contro la gestione commissariale che avrebbe avuto interesse nel mantenimento della situazione di emergenza. I magistrati hanno citato, come esempio, i casi di compensi annui di un milione e 50mila euro annui per il subcommissario Vanoli e cifre tra 800-900mila euro per i subcommissari Paolucci e Facchi.I pm durante l'udienza preliminare hanno riferito casi di ingenti compensi e rilevanti rimborsi spese per i vertici del commissariato. I magistrati hanno poi affrontato il tema dei vantaggi che avrebbero avuto amministratori e titolari delle aziende, in primo luogo l'Impregilo, che non avrebbero rispettato i termini del contratto producendo, tra l'altro, negli impianti Cdr un materiale inutilizzabile come combustibile nel costruendo inceneritore di Acerra. Se le discariche in Campania sono sature - emerge dall'accusa - la responsabilità è da individuare nella cattiva gestione, risalente agli anni scorsi, dell'emergenza da parte della struttura commissariale.Delineato anche il ruolo del governatore Antonio Bassolino che - per i pm - come commissario per l'emergenza rifiuti era amministrativo e non politico, per cui il presidente della Regione era al corrente, ad esempio, delle inadempienze riguardanti gli impianti Cdr. Secondo i magistrati, Bassolino inoltre "sapeva" e nei suoi confronti non viene applicato il teorema del "non poteva non sapere". Bassolino era venuto a conoscenza delle inadempienze riguardanti gli impianti Cdr, e si sarebbe dovuto attivare in quanto aveva "giuridicamente l'obbligo di controllare".Ancora rifiuti per le stradeA Napoli sono circa 900 le tonnellate di spazzatura che giacciono nelle strade, mentre procede la raccolta straordinaria disposta dall'Asia. La raccolta dei rifiuti a Napoli è assicurata grazie allo sversamento negli impianti Cdr di Giugliano e Caivano e allo stoccaggio in alcuni siti, oltre al trasferimento all'estero. Non mancano le iniziative di protesta, sia pure in forma goliardica: sacchetti di immondizia in miniatura sono esposti in bella mostra tra collane e orologi nella vetrina di una gioielleria a San Giorgio a Cremano, mentre nel quartiere napoletano di Gianturco è andata in scena una festa di carnevale 'antimunnezza', con tanto di bambini che indossavano maschere antigas e fiocchi ricavati dalla plastica nera dei sacchetti della spazzatura. Lavori ultimati nel sito casertano di Ferrandelle, dove domani sono attesi i primi camion.

martedì 5 febbraio 2008

SEMPRE (+) CARO MI FU


In gennaio l'inflazione spicca il volo: l'indice dei prezzi è cresciuto al 2,9% contro il 2,6% di dicembre, con un rialzo che non si vedeva dal luglio del 2001. Il dato è stato diffuso dall'Istat nella sua stima preliminare, secondo cui il costo della vita è aumentato dello 0,4% rispetto al mese precedente. Spese per la casa, elettricità e alimentari sono i settori che hanno pesato di più sul maxirialzo del primo mese del 2008.
Naturalmente continua a pesare moltissimo sul rialzo dei prezzi il caro-carburante. Secondo i calcoli dell'Istat gli aumenti in gennaio alla pompa della benzina sono a due cifre. Il prezzo della verde è cresciuto del 12,5%, quello del gasolio del 15,8% rispetto a un anno fa. Nel confronto con il mese di dicembre invece la benzina ha segnato un rialzo dello 0,5%, mentre il gasolio è sceso dello 0,1%. Ma hanno fatto la loro parte anche i trasporti, le tariffe energetiche e gli alimentari, a cominciare da pane e pasta. Tutti prodotti che rientrano nella lista dei principali imputati del balzo dell'inflazione a gennaio. D'altra parte, il primo mese dell'anno è tradizionalmente quello dei rincari, con una serie di tariffe e listini prezzi che si adeguano al nuovo anno.TRASPORTI E PEDAGGILa netta accelerazione di questi ultimi trenta giorni, spiegano all'Istat, è dovuta alla diffusione delle pressioni inflazionistiche, passate dai beni ai servizi come appunto i trasporti, la ristorazione e le assicurazioni.

Quanto ad esempio ai trasporti ferroviari, a gennaio l'aumento tendenziale è stato del 6,9%, per i trasporti stradali (taxi e pullman extraurbani) del 5,7% e per i trasporti aerei dell'8,4%. I pedaggi sono invece aumentati del 3,8%.LA BORSA DELLA SPESAGuardando invece al capitolo degli alimentari, particolarmente sotto pressione negli ultimi mesi, pane e cereali hanno visto una accelerazione rispetto a dicembre, passando da un'inflazione al 7,6% a un tasso di crescita dell'8%. In particolare a gennaio il pane ha segnato un aumento del 12,5% e la pasta del 10%. Significativa anche la crescita del prezzo del latte (+8,5%) e della frutta (+5%). Quanto alla carne, finita sotto la lente di Mister Prezzi negli ultimi giorni, l'incremento tendenziale è stato del 3,5%, con una punta del 6,7% per il pollame.BOLLETTE Il capitolo energia infine ha segnato a gennaio un incremento mensile dell'1,7% e annuale dell'8,3%. I prodotti energetici regolamentati, in pratica le tariffe che vengono aggiornate ogni tre mesi e quindi anche a inizio gennaio, hanno visto un incremento del 3,9% rispetto a dicembre e del 2,1% rispetto a gennaio 2007. In particolare le tariffe elettriche sono cresciute del 3,4% mensile e del 5,3% annuale. Per il gas gli aumenti sono stati invece del 3,9% su dicembre e dello 0,7% su gennaio dello scorso anno. Per i non regolamentati i dati mostrano invece un +0,4% congiunturale e un +12,7% tendenziale. Aumenti a due cifre infine per i combustibili della casa, più cari del 16%.

domenica 3 febbraio 2008

ENCEFALOGRAMMA PIATTO

Oggi non riporto una delle solite notizie di assurdità italiane, ma un discorso più ampio.
Siamo in una fase dove abbiamo l'occasione di porre una rivoluzione politica e quindi una SVOLTA a questo paese che continua a farsi doppiare da molti paesi, in tutte le cose importanti.

Abbiamo un lumicino di possibilità per riuscire a rialzarci, serve ormai un miracolo. Ma ce la si può fare.
Occorre intanto qualcuno che governi nel vero senso della parola (ad oggi si è nel classico ago nel pagliaio) e che tutti si rimbocchino le maniche davvero, lavoratori e non, per il bene di TUTTI E NON SOLO PERSONALE.

L'Italia è da anni un paese a crescita zero e con innumerevoli problemi che tra l'altro tralascio per pudore. Cosa significa questo? CRESCITA ZERO: Forse sembra, a chi sa poco di regole mondiali, qualcosa tipo "bè al massimo si rimane come adesso".
Errato.

La crescita zero vuol dire non sviluppare NIENTE, non generare ricchezza, non competere con i paesi che emergono e con quelli consolidati.
In parole povere vuol dire che chi ora è pensionato SOTTRAE soldi a chi lavora, chi lavora sta SOTTRAENDO i soldi ai propri figli che in futuro non li avranno.
E tutto quello che ne deriva, in un circolo che anno dopo anno peggiora.
Capite che il problema è serissimo, stiamo morendo come nazione potente, stiamo perdendo colpi come un vecchio motore che era tra i migliori, ma mai revisionato e riparato, e ora sta diventando un catorcio.

Cosa potremo fare tra 10, 20 anni? Siamo in decadenza, tutta la società e il paese intero ha bisogno di ossigeno, di scelte difficili, di leggi azzardate, mirate e persone volenterose, e GIOVANI (e perchè no, anche DONNE).

I migliori, quelli con una capacità di pensare più ampia o semplicemente che ne hanno la possibilità, stanno correndo in massa fuori dal confine, la soluzione più immediata è purtroppo questa, per poter vivere perlomeno con dignità (non vuol dire solo soldi, ma anche le condizioni di lavoro, le leggi, l'uguaglianza sociale, la sensazione di essere dentro un grande meccanismo che funzioni).

Siamo entrati in Europa promettendo ben altro di quello che poi siamo diventati.
Dobbiamo avere il coraggio di vergognarci di come TUTTI abbiamo ridotto la nostra società, e il DOVERE DI CAMBIARE ROTTA, altrimenti l'iceberg lo prenderemo noi.

E coleremo a picco.

venerdì 1 febbraio 2008

CI RIFIUTIAMO


Roghi con fiamme alte, traffico bloccato, strade lastricate di rifiuti. Sono le scene viste a Melito (Napoli) dove i residenti continuano a protestare per la mancata raccolta dei rifiuti che in alcuni punti del comune a nord di Napoli non avverrebbe da mesi. Ma quella di Melito non è che una delle tante proteste. Cumuli di rifiuti sono stati dati alle fiamme in tutto il vesuviano e l'area a nord di Napoli.
Proteste anche a Marigliano (Napoli) contro la decisione del commissariato di governo per l'emergenza rifiuti di aprire un sito di stoccaggio. Decine di manifestanti, che da giorni presidiano l'area destinata ad ospitare i rifiuti, hanno bloccato per oltre un'ora l'autostrada A30 in direzione Caserta. Un gruppo di manifestanti ha interrotto, con blocchi di cemento, la circolazione sulla linea ferroviaria regionale che collega Salerno con Cancello, all'altezza del bivio di Nola. Sono stati danneggiati anche i cavi per il controllo dei sistemi di circolazione, causando ulteriori ritardi dei treni, oltre a quelli registrati a causa del blocco. Sempre nel nolano, inoltre, è stato bloccato anche l'ingresso principale dell'Interporto. Il blocco sui binari ferroviari, all'altezza della stazione di Nola, è durato circa sette ore.
A Pozzuoli, nel cuore dell'area flegrea, i cittadini sono scesi in strada e hanno effettuato un blocco in via Napoli, sul lungomare cittadino. In via Gianturco a Napoli, tre persone sono salite sul tetto della sede della Municipalità di Poggioreale minacciando di lanciarsi nel vuoto. Per fortuna tutto si è concluso con un accordo l'incontro tra i rappresentanti del commissariato per l'emergenza rifiuti , i sindaci del Nolano e una rappresentanza dei cittadini di Marigliano che si oppongono all'apertura del sito di trasferenza in località Boscofangone.
Infine, il presidente del Consiglio dei ministri, al fine di assicurare la rapida conclusione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti in Campania, ha firmato l'ordinanza che garantisce le agevolazioni tariffarie per la vendita dell'energia elettrica (Cip 6). In questo modo - si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi - sarà possibile procedere più rapidamente alla realizzazione degli impianti di termodistruzione o di gassificazione che saranno realizzati nei territori del comune di Acerra, Santa Maria la Fossa e della provincia di Salerno.
La discarica di Montesarchio resta chiusaLa discarica di Montesarchio, in provincia di Benevento, una delle tre che dovevano essere riaperte secondo il piano del commissario Gianni De Gennaro, non aprirà. Lo afferma lo stesso ex capo della Polizia, al termine degli accertamenti condotti dai tecnici nei giorni scorsi. De Gennaro ha anche annunciato che il quartiere napoletano di Pianura, spesso luogo di proteste, dovrà ospitare un sito di stoccaggio provvisorio di ecoballe.

giovedì 31 gennaio 2008

SOSTITUZIONE ITALIANA



Ho deciso di modificare la nostra costituzione, in modo che rispecchi maggiormente la realtà dei fatti:

PRINCIPI FONDAMENTALI

ART.1

L'Italia è una Repubblica gerontocratica, fondata sull'Alzhaimer.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti imposti da chi comanda davvero.

Art. 2.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, solo a chi non se lo meriterebbe. E non richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3.

Tutti i politici hanno la dignità sociale di Serse II e sono immuni davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, e senza riguardo delle condizioni personali e sociali dei cittadini.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei criminali, impediscono il pieno sviluppo del conto corrente della casta e l'effettiva partecipazione di tutti i parassiti allo sfruttamento, economico e sociale del Paese.

Art. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto, possibilmente gratis o giù di lì.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società, senza mai poterne trarre beneficio.

Art. 5.

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali, anche quelle dove piazzare con stipendi pubblici amici, parenti e trombati alle elezioni; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze della casta.

Art. 6.

La Repubblica tutela con apposite norme i privilegi dei criminali.

Art. 7.

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai maledetti Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Art. 8.

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge, o almeno così va scritto.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Art. 9.

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, con sincere pacche sulle spalle. Non è previsto denaro.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione, permettendo costruzioni abusive, spazzatura nelle strade, sfregi e incuria del suddetto patrimonio.

Art. 10.

L'ordinamento giuridico italiano è un puttanaio che ha anche la faccia tosta di credere di conformarsi alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata in modo da garantire l’ingresso e la permanenza prevalentemente ai criminali.
Lo straniero, se in patria ricercato, affermato criminale o stupratore o spacciatore, ha di conseguenza diritto d'asilo nel territorio della Repubblica con encomio.
Gli stranieri onesti e lavoratori, per contro, verranno denigrati e privati di una vita decorosa.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. Questo perché non è permessa la comunione tra le parole “reato” e “politico”.

Art. 11.

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, difatti si limita a vendere armi in tutto il mondo; consente, in condizioni di inferiorità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
La suddetta bandiera, ha più volte manifestato di voler rappresentare un altro stato, dopo aver visto le condizioni dello stesso.

IGIENE NAZIONALE


Un'altra classica figuraccia italiana. (e nemmeno c'è da riderci...)
Nas: "Metà ospedali fuori legge"

Indagine durata un anno,Sud pecora nera
Si fuma in corsia, i medicinali sono scaduti, mancano le attrezzature di emergenza, il cibo è contaminato, i locali sono umidi e l'immondizia è lasciata nei corridoi: è quanto trapela dall'indagine dei Nas partita un anno fa che ha visto mettere sotto la lente dei carabinieri 854 ospedali italiani. La metà è risultata fuori norma. Fanalini di coda Sicilia e Calabria. Almeno 778 le persone segnalate. A rivelarlo è il Corriere della Sera.

Ma anche al Nord non si ride: Toscana ed Emilia Romagna devono fare i conti con i loro ospedali non a norma. Anche in queste regioni, considerate il fiore all'occhiello della sanità, la metà dei nosocomi è stato "rimandato". Il top è invece il Trentino: qui le 17 strutture analizzate sono risultate perfette.

L'umidità e la sporcizia

Il reato più spesso contestato è la scarsa igiene. Al Nord come al Sud in decine di ospedali sono stati riscontrati acqua nei corridoi, muffe nelle cucine, rifiuti lasciati nei corridoi. E anche quando i servizi vengono appaltati all'esterno, come la ristorazione, la situazione non cambia. Disastrosa è la situazione in Calabria dove 36 ospedali su 39 sono mentre in Sicilia sono 67 su 81. Grave anche la Sardegna: su 45 strutture, ben 32 sono risultate fuori regola. E nella maggior parte dei casi le contestazioni hanno riguardato "l’omesso adeguamento strutturale dei reparti".

Il fumo in corsiaNonostante le ferree leggi, spesso i carabinieri si sono ritrovati nei corridoi degli ospedali gente che fumava. Ma anche, e forse fatto ancor più grave, medicinali scaduti. Per non parlare delle camere affollate: lettini volanti e corsie stracariche per far fronte all'emergenza posti letto. E infine la mancanza di macchinari, dai semplici lava-padelle ai più vitali defibrillatori. Insomma, quando si parla di malasanità si pensa sempre al Sud, dall'indagine dei Nas, invece, è chiaro che è un'emergenza nazionale.

mercoledì 30 gennaio 2008

L'UGUAGLIANZA ALL'ITALIANA


Si parte subito con la prima vergogna:

I deputati si aumentano la paga
Al mese 200 euro in più come i senatori
Dopo le polemiche seguite alla pubblicazione delle statistiche europee che assegnano ai nostri politici la maglia nera per essere i più pagati del continente (il doppio dei colleghi tedeschi), (!!!!!!) a Montecitorio inaugurano il nuovo anno con un bell'aumento di stipendio. La versione ufficiale che circola è che si tratta di una misura per adeguarlo a quello dei senatori. Duecento euro lorde al mese. Toccherà a Bertinotti decidere.
Tutta colpa, si giustificano a Montecitorio, della mancata parità di trattamento rispetto ai senatori che percepiscono un'indennità di 5.613 euro circa. A Palazzo Madama, infatti, non hanno mai rinunciato all'incremento dell'indennità dovuto all'automatico adeguamento della busta paga dei parlamentari a quella dei presidenti della Corte di Cassazione. La Camera sta infatti pensando di restituire ai suoi 630 inquilini quei duecento euro lordi mensili cui avevano rinunciato nel 2007 e che i colleghi senatori continuano a percepire.
A rimetterci, naturalmente, saranno le casse dello Stato, visto che la Camera sarà costretta a sborsare oltre un milione e mezzo di euro in più. Insorge l'Italia dei Valori che chiama alle armi Alleanza nazionale con il proposito di battersi in ufficio di presidenza. E pensare che era dello scorso anno il proposito virtuoso dei parlamentari di sacrificare l'aumento di stipendio in nome della morigeratezza in politica. Oggi il dietrofront in puro stile voltagabbana per ragioni di "equità" di trattamento con i colleghi senatori.
Ad ingarbugliare ancora di più le cose, ci si è messo poi il blocco delle stesse indennità parlamentari disposto dalla Finanziaria per i prossimi cinque anni. Moratoria, dicono a Montecitorio, che avrebbe di fatto cristallizzato una situazione di disparità tra le due Camere. Bertinotti si trova quindi ad affrontare un'ingarbugliata vertenza: contrastare i privilegi di casta oppure subire i ricorsi dei deputati che sulla base della legge sarebbero inevitabilmente accolti.

Non fanno venire il nervoso queste cose? Giudicate voi.

SUL BILICO DEL TERZO MONDO


Questo blog nasce dalla volontà di poter raccontare, e di poter soprattutto ricordare i fatti che subiamo ogni giorno, a cui ormai siamo abituati ma che messi insieme rendono l'idea di come stia andando realmente il nostro paese.

La speranza di cambiare, di poter far muovere le coscienze della gente e dei potenti non muore mai.

Rendiamoci conto anche da questo blog di come sia davvero la situazione.